Il titolo del film, "TINA", è ispirato all'acronimo della famosa affermazione "there is no alternative", resa popolare da Margaret Thatcher, che incarnava la sua incrollabile fede nelle politiche di libero mercato e nella completa deregulation. Il film prende questo principio e lo trasforma in uno strumento di indagine ironica per sezionare le paradossali realtà del mondo del lavoro odierno. Attraverso le storie di tre personaggi, ognuno dei quali simboleggia un diverso aspetto del lavoro, il film rivela i sacrifici personali spesso nascosti dietro le routine quotidiane.